martedì 19 giugno 2012
l'IMU di Totò e Peppino
questo mio articolo è apparso su "IL MESSAGGIO D'OGGI" di giovedì 14 giugno 2012
Lunedi prossimo, 18 giugno 2012, scade il versamento della prima rata dell’IMU, l’imposta municipale unica, introdotta nello scorso dicembre, con disposizione contenuta nel decreto Salva Italia.
L’imposta inasprisce sensibilmente il prelievo fiscale sugli immobili, siano essi costituiti da fabbricati che da terreni, anche non fabbricabili.
Larga parte dei contribuenti si troverà a versare importi vicini ed in taluni casi superiodi al doppio di quanto versato negli anni scorsi. Questo vero e proprio salasso, che dovrebbe contribuire salvare il bilancio statale e quello dei comuni, attraverso più strumenti messi in campo dai tecnici al Governo:
1. Incremento del valore tassabile degli immobili attraverso una corposa rivalutazione, che arriva al 60% per i fabbricati. Per esempio un immobile che l’anno scorso aveva un valore tassabile ICI di 100 quest’anno ai fini IMU ha un valore di 160. A parità di aliquota, dunque, si avrebbe un aumento dell’imposta del 60%. Le aliquote, però, non sono le stesse, sono aumentate;
2. Reintroduzione dell’imposta sulle abitazioni principali, pur con aliquota ridotta e detrazione anche in relazione al numero dei figli, under 26, residenti con i genitori;
3. Introduzione di numerose norme anti-elusione finalizzate a limitare la possibilità che un immobile sia considerato abitazione principale. Queste ultime disposizioni, in taluni casi, generano delle vere vessazioni, si pensi al contribuente la cui abitazione risulti catastalmente frazionata in due o più particelle catastali;
4. Introduzione dell’imposizione anche sui fabbricati rurali e sui suoli agricoli;
5. Introduzione dell’imposta anche sul valore commerciale degli immobili detenuti all’estero.
I Sindaci hanno osteggiato questa imposta, nella gran parte dei casi solo per motivi di facciata. Agli amministratori locali tocca l’ingrato compito mettere il nome (Municipale) su un’imposta maggiorata, invisa ai contribuenti, ed in parte di competenza dell’Erario. Quest’ultima, circostanza, poi, renderà possibili i controlli in capo ai contribuenti anche da parte dell’Agenzia delle Entrate ed è esperienza diretta che i comuni, pur avendo necessità di cassa, tendono a limitare l’accertamento su questa imposta e quando vi provvedono spesso incorrono in errori. Con l’ICI, in altre parole, gli evasori stavano più tranquilli di quanto non possono stare con l’IMU e questo non piace a molti amministratori locali.
Nell’ambito delle manovre di facciata, si inserisce anche la lettera che il Sindaco Pepe e l’Assessore Lepore hanno fatto recapitare ai beneventani nella scorsa settimana.
L’epistola è studiata al solo fine propagandistico di scaricare sullo Stato centrale, cattivone, la responsabilità della maggiore imposta che si andrà a pagare: “si tratta di un’imposta che di municipale ha solo il nome”, scrive il duo. Quest’affermazione è la prima delle numerose sciocchezze e macroscopiche inesattezze elaborate dal duo Lepore-Pepe: per effetto di tutte le disposizioni di cui abbiamo parlato, i Comuni registreranno un cospicuo aumento di entrate rispetto alla precedente ICI ed il loro introito sarà sempre superiore a quanto incasserà lo Stato centrale, in specie in quei comuni, che, come Benevento, decideranno di elevare le aliquote. Lo Stato incassa, infatti, la metà dell’importo derivante dall’applicazione dell’aliquota base (0,76%) sugli immobili non classificabili come abitazioni principali mentre nelle casse comunali confluiranno: un importo pari a quello incassato dallo Stato, il maggior introito derivante dalla maggiorazione dell’aliquota base e tutta l’IMU sulle abitazioni principali. Altro che imposta che di municipale ha solo il nome!
Torniamo ai nostri eroi, la coppia Lepore-Pepe, nella foga di dichiararsi irresponsabile per l’aumento dell’imposta ed incurante dell’accuratezza dei propri scritti, addirittura sbaglia l’indicazione del termine di versamento, scrivendo, nel primo periodo dell’esemplare scritto, che la prima scadenza del versamento della nuova imposta “è fissata al 16 giugno2012”, mentre la data corretta è il 18, come riportato da tutti gli organi di informazione da almeno due mesi. Perché ne prendano nota prima della redazione delle prossime missive, precisiamo al Sindaco ed all’Assessore Lepore che le scadenze successive IMU saranno: 17 settembre 2012, 17 dicembre 2012 e 17 giugno 2013. Non ricorrerà, dunque, mai il 16, almeno sino a giugno dell’anno prossimo.
Se l’inesatta indicazione della scadenza del primo versamento IMU ci dà la misura dell’approssimazione con la quale opera la coppia d’assi che tiene in mano la borsa del Comune (Sindaco ed Assessore al bilancio), ben più incisivamente, si evidenzia la tendenza dei due alla bugia nella indicazione delle aliquote d’imposta, riportate nella seconda pagina della missiva ed anche sul sito del Comune: si parla di aliquote base dello 0,4% per le abitazioni principali e dello 0,76% per tutti gli altri immobili. Per aliquote base i due si riferiscono alle aliquote indicate nel testo di legge; aliquote che i Comuni hanno facoltà di variare, in aumento o in diminuzione. E puntualmente il Comune di Benevento ha già fatto sapere che l’aliquota sulla prima casa sarà aumentata dallo 0,4% allo 0,5%, mentre l’aliquota sugli immobili soggetti ad aliquota ordinaria passerà dallo 0,76% all’ 1,00%. L’aumento, destinato, è bene ricordarlo, alle sole casse del Comune di Benevento, è rilevante. Non bisogna lasciarsi ingannare dall’esiguità in termini assoluti degli aumenti (rispettivamente +0,1% e + 0,24%), in termini relativi, infatti, l’imposta sull’abitazione principale aumenta del 25% (per ogni 100 euro di imposta si avrà un aumento di 25 euro) mentre per l’IMU sugli altri immobili l’aumento è di ben il 31,57% (il che significa che per ogni mille euro di imposta se ne pagheranno 315 in più). Si tratta, dunque, di aumenti da capogiro!
In definitiva il duo Lepore-Pepe indica termini di versamento inesatti, mente sulla natura dell’imposta, falsifica le aliquote applicabili, omettendo di dar conto gli aumenti da essi stessi decisi per allungare le mani nelle tasche dei beneventani e finanziare le loro malefatte.
Coppie più scaltre e competenti avrebbero avuto cura di nascondere il messaggio propagandistico nel mare di puntuali informazioni di servizio, realmente utili al cittadino: come calcolare l’imposta, come pagare, quali codici utilizzare, come rateizzare, dove pagare, dove reperire le informazioni in merito al valore degli immobili. E invece nulla, solo propaganda ed stralci di informazioni, sbagliate.
Leggendo la lettera del nostro duo, viene alla mente la celeberrima sequenza di Totò e Peppino alle prese con la lettera alla fidanzata del nipote; lì, almeno, il pathos poteva compensare gli errori lessicali e grammaticali e si era in un film comico; qui siamo alle comiche dell’amministrazione, c’è poco da ridere (e molto da pagare).