domenica 11 marzo 2012

luminari e prestigiatori



Disinformare può essere un’arte, talora è un servizio, in alcuni casi è un sapiente gioco di prestigio svolto con le parole, altre volte è una drammatica conseguenza dell'inadeguatezza di chi scrive. Non sappiamo se Gazzetta di Benevento rientri in alcuna di tali ipotesi, certamente non siamo innanzi a luminari dell'informazione. 
Gazzetta di Benevento, url: http://www.gazzettabenevento.it/Sito2009/dettagliocomunicato.php?Id=42657 , articolo dal titolo “Al Comune arriva un luminare per esaminare i rilievi mossi dalla Corte dei Conti sui dirigenti assunti negli ultimi tempi” – già nel titolo c’è una grossa imprecisione. Le contestazioni della Corte dei Conti partono dalla prima nomina di Fausto Pepe nel 2006, quella di Angelo Mancini, siamo al 21 giugno 2006, quasi 6 anni fa. Altro che ultimi tempi.
Primo rigo: “Nessuno pensa di sottovalutare i rilievi mossi al Comune di Benevento dalla Corte dei Conti”.
Dodicesimo rigo: “Insomma un esperto chiamato a dare risposte ai rilievi mossi al Comune “
Ventiquattresimo rigo: “Ovviamente non è solo Benevento che si dibatte in queste difficoltà ma tantissimi altri Comuni d'Italia.”
Il giornalista e la testata in ogni occasione fanno intendere che la Corte dei Conti abbia mosso rilievi al Comune di Benevento e che il Sindaco si stia attivando per difendere il Comune, ricorrendo ad un luminare. Il Comune di Benevento non sarebbe il solo ad essere accusato di aver infranto le regole amministrativo-contabili in quanto nelle stesse condizioni si troverebbero “tantissimi altri Comuni d’Italia”.
La realtà è un po' diversa!
La Corte dei Conti accusa il Sindaco Pepe, ed altre 16 persone, tra amministratori e dirigenti, di aver recato danno al Comune di Benevento attraverso la nomina di alcuni dirigenti. Il Danno è quantificato in oltre 2 milioni di euro che dovranno essere risarciti dagli accusati ove fossero ritenuti colpevoli al termine del procedimento.
Il Comune, dunque, non è l’accusato ma il danneggiato. Il Sindaco Pepe chiama il luminare per difendere se stesso contro le accuse mossegli dalla Procura della Corte dei Conti nell’interesse del Comune e dunque dei cittadini.
Una domanda finale: il luminare chi lo paga? Speriamo che con qualche gioco di prestigio l'oneroso consulto non sia fatto ricadere sulla collettività.