Entro la fine di agosto, ossia prima ancora che saranno passati 100 giorni dalla sua rielezione, l’amministrazione di centro sinistra, guidata da Fausto Pepe, assumerà provvedimenti altamente caratterizzanti ed esiziali per il futuro prossimo e remoto della città.
Mi riferisco evidentemente agli atti relativi all’urbanistica (PUC, Piano Casa, Housing Sociale), al bilancio di previsione ed alla tassazione locale, alla nomina dei Consigli di Amministrazione delle aziende strumentali partecipate, all’emanazione di alcuni bandi per la selezioni di profili dirigenziali, si supporto e di staff.
Sono già al calor bianco alcune dichiarazione dell’opposizione rappresentata in Consiglio Comunale e di Altrabenevento che aveva sostenuto, alle recentissime elezioni amministrative, la lista ORA, lista che non ha ottenuto rappresentanza consiliare. Gli interventi succedutisi sin’ora denunciano colate di cemento che stanno per abbattersi sulla città, l’iscrizione in bilancio di crediti inesigibili, una presunta perdita ASIA di 1 milione di euro, il mancato rispetto delle promesse elettorali e con ben maggiore gravità il peso degli interessi camorristici nella vicenda urbanistica. Ci sono poi questioni tecniche, eccezioni procedurali, richieste di approfondimento e così via.
La cognizione tecnica degli atti amministrativi, di esecuzione e programmazione, è ben necessaria e deve costituire il presupposto di qualsiasi posizione politica, di consenso o di opposizione; pur tuttavia, sono convinto, anche sulla scorta delle esperienze degli ultimi anni, che sia necessario “abbassare” il livello della discussione, portandola tra le persone, uscendo dal teatrino della politica, dalle posizioni autoreferenti, dalla dialettica tra e con i consiglieri comunali, i segretari di partito, i maggiorenti, i referenti e gli amministratori, dalle polemiche di forte impatto mediatico e scarsa ricaduta sociale. E’ necessario a mio avviso declinare le scelte amministrative in termini di ricaduta sulle persone, sulla nostra vita quotidiana in quanto cittadini di Benevento, sulla nostra vita futura e quindi sulla vita dei e sulle prospettive per i nostri figli, illustrando questa declinazione quartiere per quartiere, via per via, centro di aggregazione per centro di aggregazione, casa per casa. Bisogna, in altri termini, avere la forza e il coraggio di incontrare le persone e spiegare loro cosa sta accadendo e cosa accadrà in virtù delle decisioni dell’Amministrazione. E’ un lavoro duro, molto più complesso della redazione di un comunicato stampa, credo anche difficile, ma è l’unica via per costruire consapevolezza sociale ed aggregazioni stabili ed estese in vista di un cambiamento necessario.
In relazione ai temi in discussione in questi giorni, ad esempio, piuttosto che accusare il Sindaco di aver tradito le promesse elettorali o di star cementificando la città (accuse destinate a non produrre alcun effetto tangibile) mi piacerebbe poter spiegare a persone in carne ed ossa come le scelte urbanistiche dell’Amministrazione Pepe confliggano, pregiudicandole in parte, con le prospettive di sviluppo assicurate dall’inclusione della Chiesa di Santa Sofia nell’elenco dei siti considerati Patrimonio dell’Umanità, come incideranno sulla nostra vita quotidiana, in termini di minori servizi e maggiori costi, le scelte del bilancio di previsione in via di approvazione, cosa comporterà la scellerata scelta di nominare i Consigli di Amministrazioni delle azienda partecipate sulla base di criteri di appartenenza piuttosto che competenza, come in definitiva questa schizofrenia politico-amministrativa condizionerà negativamente il futuro della nostra città e quindi delle future generazioni.
La lista ORA si è caratterizzata in campagna elettorale per aver posto al centro della propria proposta politica il miglioramento della qualità della vita, da realizzarsi attraverso un’opzione di sviluppo centrata sulle vocazioni locali e scelte amministrative orientate ai bisogni ed ai servizi, obiettivi perseguibili solo attraverso l’abbandono di logiche clientelari affaristiche. La moralità dell’azione politica, dunque, è stata considerata un mezzo e non un fine.
L’esperienza di ORA a mio avviso può continuare solo se il movimento, prendendo atto del risultato elettorale, saprà, fermi restando i valori e gli obiettivi del proprio programma elettorale, elaborare forme e metodi di relazione con la città in tutto nuovi e diversi da quelli praticati dalle forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale ed anche da me stesso in passato.