Inizia oggi la rubrica "i picci di belli capelli" ove raccoglierò, sistematicamente, la nuda cronaca dei capricci dell'amministratore viziato e capriccioso, noto ai più sotto il nome di "belli capelli". Il nome d'arte gli fu attribuito, si narra, da una potente donna frattese colpita dal vezzo di lisciarsi frequnetemente il ciuffo che il giovane e glabro politico, di sedicente sinistra radical chic, esibisce spavaldamente.
Di "picci" negli ultimi 5 anni ne ha fatti tanti e quindi non posso partire dal piccio 1. Per essere buono e mostrare la mia magnanimità, assumerò che sino al 16 maggio scorso ne abbia fatti solo 30 (in realtà, come ha scritto un'internauta sulla mia bacheca di Facebook, coi "picci" di belli capilli si può scrivere un papiello, ossia un lungo, lungo, lungo, lungo racconto.
Iniziamo dunque, dal 16 maggio 2011.
Piccio n. 31 - "voglio essere il vice anche se ho preso un voto in meno; i voti miei hanno i capelli più belli dei suoi e quiondi valgono di più. Lui, tra l'altro, i capelli non ce li ha proprio, figurarsi se può fare il vice. Pussa via (lisciata di ciuffo, ndr) brutto pelato"