domenica 8 gennaio 2012

il pasticcio del segretario generale e l'iceberg che si profila sulla rotta dell'amministrazione



Da oltre una settimana il Comune di Benevento è senza Segretario Generale, manca cioè il massimo dirigente dell’Ente, colui al quale la legge demanda essenziali funzioni di coordinamento e verifica, essendo, tra l’altro, richiesto il suo parere di conformità alla legge, allo Statuto ed ai regolamenti, in calce ad ogni atto deliberativo dell’Amministrazione.
Nello scorso settembre Fausto Pepe decise di licenziare il dottor Antonio Orlacchio cui pure era legato da un lunghissimo rapporto professionale; Orlacchio è stato, infatti, Segretario Generale per tutto il periodo della prima consiliatura Pepe nonché Segretario del Comune di Morcone nello stesso periodo in cui Pepe ne era dirigente dell’ufficio tecnico. La sua defenestrazione, dunque, ha rappresentato un vero e proprio strappo, non solo alle relazioni tra i due, ma anche alle leggi, tant’è che Orlacchio ha ottenuto dal Giudice del Lavoro un provvedimento di reintegro, avverso cui il Sindaco ha proposto ricorso, che sarà discusso il prossimo 12 gennaio.
Pepe fece seguito al licenziamento di Orlacchio con la nomina a Segretario Generale della dottoressa Rossella Grasso, Segretario presso il Comune di Giugliano, comune del napoletano.
La Grasso, nonostante le malelingue abbiano fatto pesare un suo incarico di collaborazione con la ex Presidente del Consiglio Regionale, Sandra Lonardo Mastella, è persona di elevate competenze professionali  e di piglio deciso, doti imprescindibili, del resto, per poter dirigere un Comune di circa 120mila abitanti, in agro aversano, con una delle più estese discariche esistenti (Taverna del Re).
Lo scorso 30 dicembre la  Grasso ha rassegnato le proprie dimissioni da Segretario Generale del Comune di Benevento per far ritorno a Giugliano. Si tratta di un  fatto di assoluto rilievo politico che , però, è rimasto per lo più senza commenti. Ed è circostanza ben strana al punto da potersi lecitamente pensare che altre polemiche siano state innescate per distogliere l’attenzione dall’accaduto.
La dottoressa Grasso non era giunta a Benevento per diritto o per concorso, vi era arrivata su chiamata di Fausto Pepe; è indubbio, dunque, che tra i due fossero intercorsi colloqui e che ne fosse scaturito, inizialmente almeno, un rapporto di reciproca fiducia o sintonia. Viste anche esperienza, doti e competenze, è fuor di dubbio che la Grasso abbia chiesto al Sindaco, prima di accettare l’incarico, informazioni sullo stato e sull’andamento dell’Ente, sugli orientamenti della Giunta  e sugli obiettivi da perseguire, anche in tema di funzionamento della macchina amministrativa.
A 3 mesi dall’insediamento, però, la competente, autorevole e decisa dottoressa Grasso si alza e và via, dimettendosi. Non può sottacersi che questo abbandono, alle orecchie di chi ha a cuore il futuro della città, suona con la potenza di un allarme antiaereo piuttosto che come un semplice campanello di allarme.
In queste ore il Sindaco conferma ciò che il suo Assessore Abbate ha detto qualche giorno fa e che la piazza dice da mesi: la Magistratura indaga sull’operato dell’Amministrazione. Può essere un’indagine ad aver spaventato la competente dirigente? Crediamo di no, visto che la persona in parola è abituata a confrontarsi con un ambiente tutt’altro che sereno. Ci deve essere dell’altro e deve essere molto serio. Che si tratti di problemi finanziari, che si tratti della resistenza e della ritrosia della Giunta a dotarsi di strumenti di trasparenza degli atti amministrativi, che si tratti di contrasti con gli altri dirigenti o con la parte politica o della scoperta di false rappresentazioni della realtà espresse prima della nomina, siamo comunque di fronte a situazioni allarmanti.  
In questo contesto diventa davvero irrilevante argomentare per stabilire se queste dimissioni abbinate alla controversia giudiziaria tra il Comune e l’ex Segretario Orlacchio  rappresentino o meno una grossa e pesante sconfitta per il Sindaco Pepe. Sulla rotta dell’Amministrazione c’è un iceberg, ne scorgiamo la punta ma non sappiamo quanto profondo sia ne di che ghiaccio è composto; il timoniere è debole e nudo al punto da accusare assessori e dirigenti nella conferenza stampa di fine anno; la ciurma litiga. Sarà bene star di vedetta; è la nostra città e da qualsiasi parte stiamo non ci fa piacere vederla affondare.