Da oltre una settimana il Comune
di Benevento è senza Segretario Generale, manca cioè il massimo dirigente dell’Ente,
colui al quale la legge demanda essenziali funzioni di coordinamento e
verifica, essendo, tra l’altro, richiesto il suo parere di conformità alla
legge, allo Statuto ed ai regolamenti, in calce ad ogni atto deliberativo
dell’Amministrazione.
Nello scorso settembre Fausto
Pepe decise di licenziare il dottor Antonio Orlacchio cui pure era legato da un
lunghissimo rapporto professionale; Orlacchio è stato, infatti, Segretario
Generale per tutto il periodo della prima consiliatura Pepe nonché Segretario
del Comune di Morcone nello stesso periodo in cui Pepe ne era dirigente
dell’ufficio tecnico. La sua defenestrazione, dunque, ha rappresentato un vero
e proprio strappo, non solo alle relazioni tra i due, ma anche alle leggi,
tant’è che Orlacchio ha ottenuto dal Giudice del Lavoro un provvedimento di
reintegro, avverso cui il Sindaco ha proposto ricorso, che sarà discusso il
prossimo 12 gennaio.
Pepe fece seguito al
licenziamento di Orlacchio con la nomina a Segretario Generale della dottoressa
Rossella Grasso, Segretario presso il Comune di Giugliano, comune del
napoletano.
La Grasso, nonostante le
malelingue abbiano fatto pesare un suo incarico di collaborazione con la ex
Presidente del Consiglio Regionale, Sandra Lonardo Mastella, è persona di elevate
competenze professionali e di piglio
deciso, doti imprescindibili, del resto, per poter dirigere un Comune di circa
120mila abitanti, in agro aversano, con una delle più estese discariche esistenti
(Taverna del Re).
Lo scorso 30 dicembre la Grasso ha rassegnato le proprie dimissioni da
Segretario Generale del Comune di Benevento per far ritorno a Giugliano. Si
tratta di un fatto di assoluto rilievo
politico che , però, è rimasto per lo più senza commenti. Ed è circostanza ben
strana al punto da potersi lecitamente pensare che altre polemiche siano state
innescate per distogliere l’attenzione dall’accaduto.
La dottoressa Grasso non era
giunta a Benevento per diritto o per concorso, vi era arrivata su chiamata di
Fausto Pepe; è indubbio, dunque, che tra i due fossero intercorsi colloqui e
che ne fosse scaturito, inizialmente almeno, un rapporto di reciproca fiducia o
sintonia. Viste anche esperienza, doti e competenze, è fuor di dubbio che la
Grasso abbia chiesto al Sindaco, prima di accettare l’incarico, informazioni
sullo stato e sull’andamento dell’Ente, sugli orientamenti della Giunta e sugli obiettivi da perseguire, anche in
tema di funzionamento della macchina amministrativa.
A 3 mesi dall’insediamento, però,
la competente, autorevole e decisa dottoressa Grasso si alza e và via,
dimettendosi. Non può sottacersi che questo abbandono, alle orecchie di chi ha
a cuore il futuro della città, suona con la potenza di un allarme antiaereo
piuttosto che come un semplice campanello di allarme.
In queste ore il Sindaco conferma
ciò che il suo Assessore Abbate ha detto qualche giorno fa e che la piazza dice
da mesi: la Magistratura indaga sull’operato dell’Amministrazione. Può essere
un’indagine ad aver spaventato la competente dirigente? Crediamo di no, visto
che la persona in parola è abituata a confrontarsi con un ambiente tutt’altro
che sereno. Ci deve essere dell’altro e deve essere molto serio. Che si tratti
di problemi finanziari, che si tratti della resistenza e della ritrosia della
Giunta a dotarsi di strumenti di trasparenza degli atti amministrativi, che si
tratti di contrasti con gli altri dirigenti o con la parte politica o della
scoperta di false rappresentazioni della realtà espresse prima della nomina,
siamo comunque di fronte a situazioni allarmanti.
In questo contesto diventa
davvero irrilevante argomentare per stabilire se queste dimissioni abbinate alla
controversia giudiziaria tra il Comune e l’ex Segretario Orlacchio rappresentino o meno una grossa e pesante
sconfitta per il Sindaco Pepe. Sulla rotta dell’Amministrazione c’è un iceberg,
ne scorgiamo la punta ma non sappiamo quanto profondo sia ne di che ghiaccio è
composto; il timoniere è debole e nudo al punto da accusare assessori e
dirigenti nella conferenza stampa di fine anno; la ciurma litiga. Sarà bene
star di vedetta; è la nostra città e da qualsiasi parte stiamo non ci fa
piacere vederla affondare.