Posto qui, sul mio blog, il testo di una nota riservata pubblicata sul gruppo chiuso di Facebook del movimento ORA.
In relazione alla discussione di ieri sera (6 marzo), ritengo necessario esplicitare alcune precisazioni:
1) Il mio disagio non trova in alcun modo fondamento nella impossibilità o difficoltà di esprimermi pubblicamente a nome di ORA. Per un verso, infatti, non credo di aver bisogno di un’investitura, di un titolo o di un placet per poter esprimere il mio personale pensiero, come, del resto, mi è capitato più volte di fare negli ultimi mesi (anche su richiesta di alcuni portali amici); per altro verso ritengo, come ho esplicitato sin dalla prima riunione post elettorale, e come accenno al successivo punto 2, che, sulla scorta del poco entusiasmante risultato, andava rivista l’azione ed il metodo dello stare in città, dell’occuparsi di temi e problemi, dell’avanzare proposte per il buon governo e per la costruzione di un’alternativa politica. In ordine alla contestazione mossami da Sandra, che già aveva espresso riserve o dubbi o perplessità relativamente ad un mio intervento (personale) su “il vaglio”, circa il metodo di diffusione della mia nota “lascio ORA” ritengo di non aver mancato di rispetto a nessuno. Le riunioni da Vittorio negli ultimi tempi erano partecipate da 3 / 4 persone mentre l’universo di ORA – con Antonio Medici candidato Sindaco è stato un po’ più vasto. Internet, poi, è stato il nostro luogo d’elezione per la campagna elettorale, per le nostre comunicazioni, ed è anche lo spazio in cui condivido, frequentemente, talune vicende personali se non intime della mia vita. Se qualcuno si è sentito offeso (non mi risulta) valgano queste parole quali scuse, sono pronto anche ad offrire un buon bicchiere di vino quale segno del rinsaldarsi del rapporto umano. In ordine, infine, al “come è finita su NTR24?” (fastidiosa osservazione, invero): non lo so, anzi lo so (come lo possono saper tutti), l’hanno copiata dal mio blog o dal mio diario su Facebook. Non capisco, però, il rilievo che la cosa possa avere e presuntuosamente ritengo che l’abbiano letta più persone sul mio facebook di quante l’abbiano potuta leggere su NTR24 o sul mio blog (dove il post è apparso alle 7.00 di lunedì mattina).
2) COSTRUZIONE DI UN’ALTERNATIVA POLITICA per un nuovo governo della città: è esattamente questo l’obiettivo cui io aspiro (in generale, come uomo e cittadino di Benevento). Per il perseguimento di questo obiettivo, tuttavia, mi sono convinto, serva un lavoro complesso che si occupi prioritariamente del coinvolgimento delle persone e della (tras)formazione delle coscienze. In questo contesto è marginale o comunque non prioritaria, a mio avviso, la rappresentazione mediatica del proprio impegno politico e la presenza nelle discussioni del momento, spesso alimentate ad arte da maggioranza od opposizione e sempre in modo superficiale nonché organico ad una visione della città quale luogo ed occasione di traffici (leciti ed illeciti) e della politica quale strumento di arricchimento e realizzazione di interessi personalistici, privatistici, familistici. Conseguentemente ho sempre ritenuto addirittura non necessaria una struttura formalizzata e verticistica e fuorviante, rispetto alla missione che ORA avrebbe dovuto assumere, l’ipotesi di una “struttura leggera” col solo fine di accelerare la elaborazione di comunicati stampa o prese di posizione ufficiali di ORA sulle questioni del momento. A cosa serve una voce in più nel teatrino della politica? Del pari ho ritenuto dannoso e fuorviante stabilire una sorta di esclusione da aprioristica dalla rappresentazione ufficiale di ORA, delle persone che partecipano ad altri gruppi, perché se ne confonderebbe il ruolo. Se, e torniamo alla questione cardine dell’identità, sono chiare le identità diverse dei gruppi essi non si confonderanno ma neanche fonderanno in un progetto comune, al più potranno instaurare rapporti di collaborazione; qualora, invece, le identità fossero sovrapponibili ORA avrebbe dovuto essere il luogo dell’integrazione, per una crescita comune.
Rispetto a tutto ciò, alla discussione svoltasi da ultimo ieri e nei mesi addietro, ritengo, la mia presenza ingombrante e ostativa ad un clima di serenità. Del resto, pur dovrebbe essere osservato e valutato, la mia lettera ha rinfervorato e riprodotto nei termini esatti di circa dieci mesi fa una discussione che pericolosamente giaceva sotto il tappeto della stanca e lenta elaborazione dello Statuto.
Con affetto per tutti.