martedì 4 settembre 2012

INTER - Roma - le mie pagelle senza voti



Dal campo, con le mie modeste conoscenze calcistiche, ho visto:
•    Castellazzi: molto incerto. Trasmette insicurezza a tutta la difesa. Gravi responsabilità sul terzo gol. Sul primo, secondo me, doveva uscire prima, molto prima. Speriamo rientri presto Handanovich.;
•    Zanetti: non può giocare tre partite in 7 giorni, in specie se alla terza deve sfidare uno come Totti;
•    Silvestre: atteso il debito di corsa di Zanetti è stato costretto a cercare di rattoppare con il risultato di trovarsi spesso fuori posizione;
•    Silvestre: non la giornata migliore, spesso fuori posizione. Vedi sopra.
•    Ranocchia: di testa le piglia tutte. A volte pare in affanno sulla corsa ma sta di fatto che è in anticipo o recupera bene su tutti quelli che capitano dalla sua parte. In una sera squilibrata della linea difensiva, poi, è ovvio che la prestazione non sia da top 11;
•    Nagatomo: sfianca Destro che lo sovrasta fisicamente. Muscoli e corsa. Ogni attacco della Roma parte col passaggio a Destro e lui è li a bloccarlo, ostacolarlo, braccarlo. Ha evitato il cedimento sulla fascia sinistra che avrebbe comportato la goleada.
•    Gargano: il solito motorino non è ancora perfettamente integrato negli ingranaggi neroazzurri. Recupera un sacco di palloni ma altrettanti ne perde. Era lui che doveva coprire la discesa di Florenza in area in occasione del primo gol?;
•    Guarin: la stanchezza per la prestazione di giovedì si fa sentire nella precisione dei passaggi (ne sbaglia una quantità imprecisata). Anche così è determinante: gioca con vigore, difende e imposta, avanza e tira;
•    Pereira: forse il migliore in campo per i neroazzurri. Corre e salta l’uomo, inarrestabile. Ancora da perfezionare l’intesa con il reparto d’attacco. Impreciso nei cross.
•    Snejder: 4,5. Mezzo punto in più per il passaggio millimetrico a Casssano, nell’azione del primo gol;
•    Cassano: è il più brillante in avanti. Si muove, si danna. Cerca assist e azioni personali, trova il gol su una deviazione, ma è meritato;
•    Milito: preoccupante. Immobile quando senza palla, torna poco, diversamente dal solito, non prende una sola palla di quelle che arrivano alte da dietro (contrariamente a Cassano che pur pagando dazio in centimetri ai difensori giallorossi, trova il modo di accalappiare tutte le palle alte che arrivano dalle retrovie);
•    Palacio: molto più in palla di Milito e si vede. Svaria su tutto il fronte d’attacco, attenuando le carenze di mobilità del Principe. Dopo il suo ingresso l’Inter è stata molto vicina al gol, prima del raddoppio giallorosso
•    Coutinho: non ha il tempo per nulla;
•    Cambiasso: sostituisce lo stremato Pereira.