Carissimi amici, sostenitori,
elettori e simpatizzanti di ORA, nei mesi succedutisi alle elezioni, alla
sconfitta elettorale, non sono riuscito ad integrarmi in alcune discussioni ed
a contribuire significativamente alla definizione di una identità per
trasformare la lista civile in movimento politico. Oggi, addirittura, con
rammarico doloroso, mi sento estraneo al gruppo e di intralcio al suo sereno
lavoro. Per questo rinuncio a farvi parte per il futuro.
Nei giorni e nei mesi
immediatamente successivi alle elezioni, alla sconfitta elettorale, non ho
condiviso l’analisi di chi riteneva la vittoria di Fausto Pepe dipendente dall’acquisto
di voti in ambienti collusi con la criminalità organizzata. Non ho condiviso la
volontà di non riconoscere la sconfitta e di partire da una serena e feroce
autocritica per costruire nuovi spazi di consenso e l’allargamento del gruppo. Non
ho condiviso la prima individuazione ipotesi di struttura organizzativa. Benché
abbia lavorato alla predisposizione della bozza di Statuto, non ho condiviso
neanche l’idea di formalizzare una struttura organizzativa. Non ho condiviso la
discussione su alcuni temi. Rispetto a tutto ciò, del resto, non ho avuto la
forza, ed in taluni casi neanche la voglia, di proporre altre visioni né di
orientare i lavori delle riunioni.
In questo contesto, però, vi
assicuro sono sempre rimasto fedele allo spirito della campagna elettorale: uno
spirito di apertura, collaborazione ed integrazione tra esperienze e culture
diverse. Sono rimasto anche sempre leale, non avendo mai, in alcun modo,
proposto o assunto posizioni e comportamenti contrastanti o semplicemente
diversi da quelli manifestati nelle riunioni. Pur non essendo mancate occasioni
di contatto con esponenti delle coalizioni che abbiamo sfidato in campagna
elettorale, non ho mai, in nessun modo, ribadisco, avviato relazioni organiche,
sistematiche o di consultazione con costoro.
Contrariamente a ciò che taluni
ritengono, infatti, non appartengo alla sinistra radicale, militando, nella vita
quotidiana, nel lavoro e con gli amici, nella formazione dell’etica radicale.
Con la certezza di incontrarci amichevolmente in altri
contesti, vi saluto caramente.