martedì 6 marzo 2012

lascio ORA


Carissimi amici, sostenitori, elettori e simpatizzanti di ORA, nei mesi succedutisi alle elezioni, alla sconfitta elettorale, non sono riuscito ad integrarmi in alcune discussioni ed a contribuire significativamente alla definizione di una identità per trasformare la lista civile in movimento politico. Oggi, addirittura, con rammarico doloroso, mi sento estraneo al gruppo e di intralcio al suo sereno lavoro. Per questo rinuncio a farvi parte per il futuro.
Nei giorni e nei mesi immediatamente successivi alle elezioni, alla sconfitta elettorale, non ho condiviso l’analisi di chi riteneva la vittoria di Fausto Pepe dipendente dall’acquisto di voti in ambienti collusi con la criminalità organizzata. Non ho condiviso la volontà di non riconoscere la sconfitta e di partire da una serena e feroce autocritica per costruire nuovi spazi di consenso e l’allargamento del gruppo. Non ho condiviso la prima individuazione ipotesi di struttura organizzativa. Benché abbia lavorato alla predisposizione della bozza di Statuto, non ho condiviso neanche l’idea di formalizzare una struttura organizzativa. Non ho condiviso la discussione su alcuni temi. Rispetto a tutto ciò, del resto, non ho avuto la forza, ed in taluni casi neanche la voglia, di proporre altre visioni né di orientare i lavori delle riunioni.
In questo contesto, però, vi assicuro sono sempre rimasto fedele allo spirito della campagna elettorale: uno spirito di apertura, collaborazione ed integrazione tra esperienze e culture diverse. Sono rimasto anche sempre leale, non avendo mai, in alcun modo, proposto o assunto posizioni e comportamenti contrastanti o semplicemente diversi da quelli manifestati nelle riunioni. Pur non essendo mancate occasioni di contatto con esponenti delle coalizioni che abbiamo sfidato in campagna elettorale, non ho mai, in nessun modo, ribadisco, avviato relazioni organiche, sistematiche o di consultazione con costoro.
Contrariamente a ciò che taluni ritengono, infatti, non appartengo alla sinistra radicale, militando, nella vita quotidiana, nel lavoro e con gli amici, nella formazione dell’etica radicale.  
Con la certezza di incontrarci amichevolmente in altri contesti, vi saluto caramente.